I medici che si occupano di adolescenti e giovani adulti devono stare attenti ai segni dell’abuso di steroidi ed educare i pazienti riguardo ai rischi che questo comporta. L’educazione sugli steroidi anabolizzanti deve cominciare dall’inizio delle scuole medie. Può essere utile l’uso di programmi che insegnano dei metodi alternativi sani per aumentare la massa muscolare e migliorare le prestazioni attraverso una buona alimentazione e le tecniche di allenamento con i pesi. Presentare sia i rischi https://muscle-booster.com/will-muscle-memory-help-you-regain-lost-muscle/ che i benefici dell’uso di steroidi anabolizzanti sembra essere un modo più efficace per educare gli adolescenti sugli effetti negativi dell’uso illecito di steroidi. Molti ne sono a conoscenza come farmaci utilizzati per trattare condizioni mediche, ma alcuni ne fanno uso improprio per migliorare la forza muscolare, l’energia e le performance sportive. Gli steroidi anabolizzanti, in particolare, sono noti per promuovere la crescita muscolare e aumentare la produzione di globuli rossi.
I FANS sono quindi più che semplici analgesici, aiutano anche a ridurre l’infiammazione e abbassano la febbre. Ostacolano inoltre la coagulazione, fatto positivo in alcuni casi ma non in altri (un altro uso dell’aspirina è la prevenzione, se assunta tutti i giorni a basse dosi riduce le probabilità di attacchi cardiaci o ictus nei soggetti ad alto rischio). Anche l’effetto antipiretico dei FANS, come l’acido acetilsalicilico e l’ibuprofene, si instaura attraverso un meccanismo in cui sono coinvolte le prostaglandine, ma in questo caso l’azione specifica si realizza a livello del sistema nervoso centrale, ossia nel centro cerebrale che regola la temperatura corporea. In tutto il mondo sono in corso numerosi studi allo scopo di sperimentare nuovi approcci alla malattia, per ottenere farmaci sempre più efficaci e con scarsi effetti collaterali. Nel dossierTerapie in sperimentazione per la SM troverete schede di approfondimento per ciascuno dei farmaci in sperimentazione, con i dettagli sui meccanismi d’azione, le modalità di somministrazione, le indicazioni terapeutiche, gli effetti collaterali, i trial clinici effettuati e quelli ancora in corso.
L’identificazione precoce di questi casi specifici può portare, attraverso processi di monitoraggio o di cambiamento della terapia farmacologica da parte del medico, a un cambiamento drastico della prognosi del paziente. A differenza dell’impianto di desametasone, quello di fluocinolone non è biodegradabile, pertanto l’impianto rimane all’interno della cavità vitreale anche dopo il termine dell’effetto farmacologico. Lo studio FAME ha confrontato l’utilizzo di fluocinolone acetonide a due diversi dosaggi (0.2 vs. 0.5 µg/die) rispetto a iniezioni placebo. I corticosteroidi sono disponibili praticamente per qualsiasi via di somministrazione (endovenosa, intramuscolare, sottocutanea, intrarticolare, inalatoria, orale, topica cutanea, topica oculare, rettale). I glucocorticoidi vengono somministrati prevalentemente per via orale (grazie alla loro capacità di essere assorbiti a livello intestinale). Sono disponibili anche preparazioni da somministrare per via intramuscolare o endovenosa (indicate soprattutto nelle emergenze), per uso topico (pomate e creme), per uso inalatorio (aerosol, bombolette pressurizzate e spray nasali) e colliri.
Tale complicanza è generalmente osservata dopo sei mesi dall’inizio della terapia farmacologica (28). Anch’essa si manifesta come una miopatia asintomatica ma che degenera nel corso del tempo con un’ingravescente debolezza dei muscoli prossimali di gambe e braccia. Data la componente degenerativa neurologica del disturbo sebbene il miglioramento è visibile dopo 3-6 mesi dall’interruzione della terapia, il recupero potrebbe essere incompleto (70). L’uso prolungato di corticosteroidi può indurre una miopatia simmetrica, asintomatica caratterizzata da atrofia e debolezza muscolare soprattutto al livello pelvico senza segni neurologici. Anche in questo caso la patologia è associata ad elevati dosaggi di corticosteroidi e tende a svilupparsi in breve tempo (dopo qualche settimana o mese).
Chiaramente quando si parla di steroidi per la massa muscolare, si parla di AAS (testosterone e derivati, progestinici), volendo si può includere anche l’estradiolo che però non è chimicamente classificabile come androgeno. È doveroso far capire agli utenti che questo articolo è scritto solo a scopo informativo, senza pregiudizi verso chi sceglie liberamente la strada del doping. Non è neanche un incitamento all’uso di sostanze dopanti, ma rendere consapevole l’utente medio di cosa sia il doping e che effetti abbia sul nostro organismo.
Alcuni recenti studi clinici hanno dimostrato che potrebbe essere utile iniziare la terapia con gli interferoni beta già dopo il primo attacco riferibile a sclerosi multipla qualora, all’esame di risonanza magnetica, siano rilevabili caratteristiche compatibili con la malattia. In questa condizione, denominata sindrome clinicamente isolata (o CIS), gli interferoni beta possono infatti ritardare in modo significativo la comparsa di un secondo attacco. Per questo motivo l’uso dei FANS selettivi, laddove necessario, va attentamente monitorato dal medico prescrittore e valutato in base al rischio cardiovascolare del paziente. Questa classe di farmaci è tra le più utilizzate al mondo e deve il proprio nome alla distinzione che si fa sulla base della struttura chimica tra gli antinfiammatori che derivano dal cortisone (detti anche cortisonici o steroidei) e quelli, appunto, che hanno una struttura non-steroidea. Esistono diversi principi attivi che rientrano nella categoria dei FANS, tutti quanti sono accomunati dallo stesso meccanismo di azione.
La classe degli steroidi non sembra essere un presidio per la terapia domiciliare di tutti i pazienti affetti da malattia da COVID-19, ma va riservata ad alcuni casi domiciliari selezionati e all’uso ospedaliero per soggetti che presentino de novo necessità di supporto di ossigeno. Il paracetamolo, principio attivo presente nella Tachipirina, non è ricompreso in questa categoria di farmaci. La sua azione infatti non interviene a livello del sistema COX-prostaglandine e nei processi infiammatori, ma agisce direttamente sul sistema nervoso centrale ed ha un’azione antipiretica e di antalgico puro. I FANS inibiscono l’attività del sistema COX-prostaglandine, sostanze prodotte dall’organismo, che sono le vere responsabili dell’attivazione dell’infiammazione, dell’aumento della temperatura corporea e della percezione del dolore.
In questa recensione, gli autori presentano lo sfondo, i meccanismi e le applicazioni cliniche attuali e future dei SARM. Consideriamo anche i rischi e i benefici dei SARM e discutiamo del loro potenziale di uso improprio. I principi attivi FANS attualmente disponibili sul mercato mondiale sono una cinquantina e vengono classificati in vari gruppi in base alla loro struttura chimica. Pertanto, la maggior parte degli studi di ricerca si era concentrata sulla rilevazione dei metaboliti urinari. Ciò è dovuto alla rapida metabolizzazione, che porta a bassi livelli di concentrazione del composto originario presente nelle urine.
Va notato come il miglioramento nell’acuità visiva fu recuperato dopo l’intervento di estrazione della cataratta, con risultati visivi a lungo termine paragonabili a quelli dei pazienti già pseudofachici prima dell’iniezione di fluocinolone. Nello studio MEAD è stato confrontato l’effetto nei pazienti con EMD dell’impianto di desametasone da 0.35 mg, da 0.7 mg e di un’iniezione sham, con ritrattamento previsto non prima di 6 mesi. Un miglioramento nell’acuità visiva di almeno 15 lettere si è verificato nel 22.2% di pazienti trattati con l’impianto da 0.7 mg, nel 18,4% di quelli trattati con impianto da 0.35 mg, e nel 12% dei pazienti che ricevevano iniezione sham. La prevalenza della chirurgia della cataratta risultò più alta nei bracci trattati con triamcinolone acetonide 4 mg e 1 mg (rispettivamente 83% e 46%) rispetto al braccio fotocoagulazione focale/griglia (31%).
Indipendentemente dalla loro sicurezza e dal profilo degli effetti collaterali, T e i suoi analoghi, alla formulazione e alla dose corrette per la condizione appropriata, possono ancora offrire diverse risposte farmacologiche benefiche e possono essere considerati agenti farmaceutici molto preziosi. Il testosterone e gli ormoni steroidei sintetici hanno trovato molte applicazioni in ambito clinico. Si possono categorizzare ampiamente i loro effetti come anabolici (aumento della densità ossea, massa muscolare) o androgeni (ridotta fertilità, virilizzazione, acne). L’uso della terapia con testosterone nel carcinoma della prostata è un argomento controverso ed è stato discusso in un articolo di Jannini et al. Gli autori concludono che il cancro alla prostata è effettivamente dipendente dal testosterone. Tuttavia, si ritiene che la saturazione del recettore degli androgeni nella prostata si verifichi a livelli sierofisi del testosterone sierologico ( ng / dL).
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